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L'evento

Giro d'Italia 2026, l'Abruzzo c'è e con tappe clou: Blockhaus e Chieti-Fermo

La corsa rosa arriva nella nostra regione con due giornate che possono decidere tutto

Barbara Pedrotti
Barbara Pedrotti
di Jacopo Forcella
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CHIETI. Presentato a Roma con una diretta youtube, tra tante autorità e pochi corridori, il Giro d’Italia 2026 nasce però senza troppo clamore mediatico. Un paradosso per uno degli eventi più popolari del Paese, che quest’anno parte dalla Bulgaria dopo l’avvio del 2025 in Albania. Tuttavia, l'Abruzzo sarà grande protagonista.

È l’ultimo Giro disegnato da Mauro Vegni, direttore di una vita e custode della “corsa rosa” dal 2004. Un’edizione pensata per attrarre i big del ciclismo mondiale e favorire chi punta alla doppietta Giro-Tour: tappe dure sì, ma distribuite con logica, senza giornate “morte”. Su Vingegaard ed Evenepoel, Vegni ammette: «A noi risulta che vogliano venire, noi ci contiamo: sarebbero due stelle di prima grandezza, su questo credo che non si possa nemmeno discutere. Po­gacar? Tornerà…».

Il Giro 2026 in Abruzzo: due giornate che possono decidere tutto

Tra le 21 tappe, l’Abruzzo torna centrale come raramente negli ultimi anni.

🔺 7ª tappa – Formia → Blockhaus (246 km)

Un arrivo simbolo, un’icona del Giro. Il Blockhaus torna nel percorso con una frazione durissima, lunga e decisiva già nella prima settimana. Pendenze, altitudine e storia: sarà qui che i big dovranno scoprirsi. Una tappa che può fare classifica, può distruggere certezze, può eleggere il primo padrone del Giro.

🔺 8ª tappa – Chieti → Fermo (159 km)

Frazione “mossa”, nervosa, adatta agli scattisti e pericolosissima per la classifica. Chieti torna così protagonista di una partenza di prestigio, riportando la carovana rosa sul colle dopo anni di attesa. I Muri fermani renderanno la giornata imprevedibile: non la più dura, ma forse una di quelle che possono creare imboscate.

L’Abruzzo, insomma, torna ad avere due giornate di altissimo peso agonistico, con migliaia di persone attese sul Blockhaus e nel cuore di Chieti, in un weekend che profuma già di grande ciclismo.

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Un Giro equilibrato, esigente, costruito per lo spettacolo

Il percorso 2026 prevede:

  • 3.459 km
  • oltre 50.000 metri di dislivello
  • una cronometro individuale di 40,2 km
  • 8 tappe di pianura
  • 7 di media montagna
  • 5 di alta montagna con 7 arrivi in quota
  • La Cima Coppi sarà al Passo Giau (2.233 metri). Previsto anche uno sconfinamento in Svizzera (Bellinzona–Carì), il ritorno di Milano come arrivo di tappa per la 90ª volta e la commemorazione dei 50 anni dal terremoto del Friuli con la partenza da Gemona.