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La tragedia

Giulianova, muore a 32 anni: città in lacrime per Francesca, infermiera e capo scout

Impegnata nel sociale e sempre pronta ad aiutare gli altri. Il ricordo del sindaco Costantini: «Lascia una testimonianza di bontà, fede e bellezza»

Francesca Flamminii
Francesca Flamminii
di Giancarlo Falconi
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GIULIANOVA. Una giornata terribile. Una notizia che lascia una città nel silenzio. Un sorriso che si spegne e le lacrime che si prendono tutto. Giulianova piange la scomparsa di Francesca Flamminii, 32 anni infermiera e figura amatissima della comunità, morta nel pomeriggio di domenica 28 dicembre dopo una lunga malattia affrontata con una forza che ha lasciato un segno indelebile in chi le è stato accanto. La notizia ha scosso profondamente la città, dove Francesca era conosciuta per il suo carattere estroverse, la sua dedizione agli altri e la capacità rara di trasformare ogni gesto in un atto d’amore.

"Ha seminato amore oltre ogni misura”

I familiari la ricordano con parole che raccontano molto più di una biografia: Francesca, dicono, «ha ricevuto tanto amore, ma ne ha donato ancora di più». Per lei, la vita non si misurava nel numero degli anni, ma nell’intensità con cui riempiva ogni giorno. Una visione che chi l’ha conosciuta ha visto incarnata nella sua quotidianità: nella cura verso i pazienti, nel servizio agli altri, nella serenità con cui ha affrontato la sofferenza.

Una guida per tanti ragazzi

Francesca era una brillante infermiera, una professionista appassionata e attenta, capace di portare conforto anche nei momenti più difficili. Allo stesso tempo era una presenza fondamentale nel gruppo Scout di Giulianova, dove ricopriva un ruolo di riferimento costante: generosa, attiva, instancabile. Aveva scelto di essere anche tutrice di minori stranieri non accompagnati, un impegno che racconta la profondità del suo senso di responsabilità e della sua apertura verso chi aveva più bisogno. La sua vita, breve ma intensissima, è stata un esempio per molti giovani giuliesi, che in lei hanno trovato un modello di altruismo e coraggio.

Una testimonianza di fede e pace anche nell’ultimo tratto del cammino

Chi le è stato vicino racconta che Francesca ha affrontato la malattia con una serenità che ha sorpreso e commosso tutti. Una pace interiore che, per i credenti, si radica nelle parole del Vangelo: «Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me» (Gv 14,3). Una fede vissuta senza ostentazione, ma capace di illuminare chiunque le fosse accanto.

Il cordoglio della città: “La sua luce continuerà a brillare”

Il sindaco Jwan Costantini, a nome dell’amministrazione comunale, ha espresso profondo cordoglio alla famiglia Flamminii: ai genitori Mariano e Donatella, alla sorella Marianna e ai parenti tutti. Nelle sue parole, il dolore di un’intera comunità: «Per Giulianova è un giorno molto triste. La Luce della Pace, accesa in municipio e donata dal Gruppo Scout, da oggi racconta anche la testimonianza di bontà, fede e bellezza che Francesca ci ha lasciato».

Un’eredità che resta

Francesca lascia un esempio luminoso di dolcezza, generosità e servizio, un patrimonio umano che continuerà a vivere nei ragazzi che ha guidato, nelle persone che ha curato, nella comunità che l’ha amata. La sua vita, dicono i familiari, è stata piena perché piena d’amore. E questo, più di ogni altra cosa, è ciò che resterà.

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