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Bomba, gas sotto il lago e paese in rivolta: LNEnergy replica alle accuse e rilancia il progetto - «Abbiamo tre pareri favorevoli»
Dopo la fiaccolata che ha portato in strada centinaia di persone, ecco la replica della società che ha ripresentato l’istanza per lo sfruttamento del giacimento di Collesanto
La fiaccolata di protesta e il lago individuato per l'estrazione
di Redazione Chieti
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CHIETI. A Bomba, nel Chietino, la tensione resta alta attorno al progetto di estrazione del gas e alla realizzazione di una raffineria nell’area del lago. Nel pomeriggio di sabato 27 dicembre centinaia di persone hanno partecipato alla fiaccolata organizzata dal Comune e dal comitato “Gestione partecipata del territorio”. Il corteo, partito dalla zona del lago e arrivato nel centro del paese, ha visto la presenza di numerosi sindaci del territorio, consiglieri regionali di Avs e M5S, delegazioni di Wwf, Italia Nostra, Legambiente e molte altre associazioni. Un fronte compatto che da 15 anni si oppone al progetto, già bocciato in passato da Comitato Via, Tar e Consiglio di Stato per i rischi legati alla diga in terra battuta e alla fragilità idrogeologica dell’area. «Il pericolo va scongiurato a monte», ha dichiarato Massimo Colonna del comitato, mentre balconi e finestre del borgo si sono riempiti di lenzuola con slogan contro l’impianto. Ora arriva la risposta della società LNEnergy.
LNEnergy interviene dopo la fiaccolata
A poche ore dalla manifestazione, nella mattina di domenica 28 dicembre, è arrivata la presa di posizione ufficiale di LNEnergy, la società che ha ripresentato l’istanza per lo sfruttamento del giacimento di Collesanto. L’azienda contesta la linea dell’amministrazione comunale, parlando di «non coerenza nella pianificazione strategica» e ricordando che tra il 2003 e il 2007 furono proprio gli enti locali — Comune, Provincia e Regione — ad autorizzare la realizzazione dei due pozzi MP1 e MP2, poi riconosciuti nel 2008 dal ministero delle Attività Produttive con l’istituzione dell’area mineraria MontePallano.
«Nel 2007 era un’opportunità di sviluppo»: la ricostruzione dell’azienda
Nel comunicato, LNEnergy cita dichiarazioni del 2007 dell’allora sindaco — lo stesso in carica oggi — che definiva il progetto «una svolta, senza danni ambientali», parlando di un’occasione per rilanciare economia e occupazione. Secondo la società, quelle parole «restano valide» alla luce dei recenti pareri ministeriali.
Tre pareri favorevoli dei Ministeri: la posizione tecnica
LNEnergy sottolinea che il nuovo progetto è stato giudicato compatibile da tre diversi livelli ministeriali:
Pareri che, secondo l’azienda, confermano la sicurezza dell’impianto dal punto di vista ambientale, paesaggistico e idraulico.
«Rispettiamo le proteste, ma il gas è una risorsa di transizione»
Pur evitando commenti politici, LNEnergy ribadisce la propria posizione tecnica ed energetica: «Rispettiamo ogni forma di manifestazione civile, ma è importante ricordare che il gas — soprattutto nella prospettiva dell’LNG — è riconosciuto a livello europeo come una risorsa di transizione fondamentale. Garantisce stabilità, riduce la dipendenza dall’estero e si integra con le rinnovabili».
Una vicenda che resta aperta
La risposta della società arriva in un momento di forte mobilitazione del territorio e riaccende il confronto tra istituzioni, cittadini e azienda. Il Comune e i comitati annunciano nuove iniziative, mentre LNEnergy rivendica la solidità del percorso autorizzativo e la compatibilità del progetto. La partita, dopo 15 anni di scontri, è tutt’altro che chiusa.
