Il personaggio
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di Tommaso Silvi

PESCARA. Alla vigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità, arriva un durissimo attacco della Cgil Abruzzo Molise. «Dopo 26 anni – dichiarano il segretario Carmine Ranieri e il responsabile regionale per la disabilità Claudio Ferrante – le persone con grave disabilità in Abruzzo sono costrette agli arresti domiciliari per reati commessi dalla Pubblica amministrazione. Viva il 3 dicembre!».
“Altro che inclusione: l’Abruzzo va in direzione opposta”
Il tema scelto quest’anno dall’Onu è l’inclusione come motore del progresso sociale. Ma per il sindacato in Abruzzo accade l’esatto contrario. La Regione ha approvato il nomenclatore tariffario del Dpcm 12/2017 e, secondo la Cgil, ha di fatto tagliato le coperture per riparazioni e sostituzioni degli ausili delle carrozzine.
Carrozzine senza riparazioni e costi fino a 3.000 euro
Con il nuovo disciplinare, spiegano Ranieri e Ferrante, chi ha una carrozzina elettrica e subisce un guasto a motore, ruote, joystick o batteria deve pagare tutto di tasca propria. Le cifre possono arrivare a 2.000–3.000 euro, un costo insostenibile per molti cittadini con pensioni da 333 euro mensili. Le tariffe troppo basse mettono inoltre in difficoltà i centri che producono e personalizzano gli ausili.
“C’è chi chiede l’elemosina per uscire di casa”
La Cgil racconta casi emblematici, come quello di Andrea di Montesilvano, costretto a lanciare una colletta pubblica per cambiare la batteria della carrozzina. La raccolta fondi non è andata a buon fine e ora rischia di rimanere bloccato in strada, con una batteria dal costo di 800 euro, quasi triplo della pensione di invalidità.
Anche ottenere una nuova carrozzina è un percorso impossibile
Oltre ai costi, il sindacato denuncia l’attesa infinita per ottenere un nuovo ausilio: tra prescrizione, autorizzazione, prenotazione e collaudo può passare anche un anno. «Una follia burocratica – dicono Ranieri e Ferrante – che diventa il regalo della Regione per il 3 dicembre».
L’intervento del ministro Schillaci
La Cgil ricorda che il 25 giugno il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva chiarito in Parlamento che nessuna compartecipazione economica dovrebbe essere richiesta per riparazioni o sostituzioni: «Se accade – ha detto – significa che qualcuno non applica la legge. I diritti delle persone con disabilità non sono negoziabili».
La richiesta alla Regione: “Ripristinare subito i diritti”
Il sindacato chiede al presidente Marco Marsilio e all’assessore Nicoletta Verì di ripristinare immediatamente la copertura economica, convocare le parti sociali e rivedere l’intero sistema tariffario. «Parliamo di diritti costituzionali e di livelli essenziali di assistenza – affermano Ranieri e Ferrante –. Il tempo è scaduto. Se la Regione non interviene, occuperemo di nuovo il Consiglio regionale, come avvenuto un anno fa sulla Vita Indipendente».