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Reportage

Teramo, ondata di vandalismi tra auto distrutte e negozi colpiti: cresce la richiesta di più sicurezza - Video

Nel mirino non solo via D'Annunzio ma anche, e soprattutto, viale Bovio

Due immagini dei vandalismi a Teramo
Due immagini dei vandalismi a Teramo
di Giancarlo Falconi
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TERAMO. La Legge n. 80 del 9 giugno 2025 converte un decreto legge emanato nello stesso anno, introducendo misure più severe contro vandalismi e occupazioni abusive. L’obiettivo dichiarato è proteggere gli immobili pubblici e privati e incentivare una maggiore collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine.

Nuovi strumenti di controllo

Le nuove norme ampliano i poteri dei Prefetti e incoraggiano l’adozione di tecnologie come videocamere e applicazioni digitali, utili per segnalazioni tempestive e interventi immediati. L’intento è rendere più efficiente il sistema di sicurezza urbana attraverso strumenti moderni e una catena di comando più snella.

L’ondata di vandalismi 

Non solo via D'Annunzio ma anche, e soprattutto, viale Bovio sono stati teatro di un’ondata di vandalismi. Ieri mattina, mercoledì 10 dicembre, decine e decine di automobilisti si sono ritrovati con i tergicristalli distrutti e, in alcuni casi, con danni al motorino di avviamento. I costi delle riparazioni ricadranno inevitabilmente sui privati o, quando possibile, sulle assicurazioni.

Uno degli episodi

Commercianti colpiti

L’ortofrutta Rossoli, punto di riferimento per colori e luminosità lungo il viale, ha subito danni alle luminarie natalizie. Non è andata meglio al gioielliere situato all’angolo del viale, che ha potuto visionare le immagini del vandalo mentre tentava di sfondare la vetrina utilizzando un pezzo di porfido staccato dal marciapiede. L’allarme interno avrebbe inoltre avvisato le Forze dell’Ordine, che con ogni probabilità avranno effettuato un sopralluogo.

Sicurezza: tra percezione e abbandono

In assenza di un intervento concreto, la sicurezza — reale o percepita — rischia di trovare un comune denominatore nella sensazione di abbandono da parte dello Stato. Le parole, si sottolinea, sono insufficienti. Servono più uomini e più mezzi a disposizione del Questore e dei comandanti di carabinieri, guardia di Finanza e polizia locale, che secondo molti dovrà tornare anche a garantire il turno notturno.

 

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