Politica
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di Redazione Teramo

Meno asfalto, meno sicurezza in Italia. Il grido di allarme arriva anche da un quartiere di Teramo.
Produzione in calo e rischio ritorno ai livelli della pandemia
Al Road Safety Day di Bologna l’associazione Siteb lancia un grido di allarme: la produzione di asfalto è ferma a 34,3 milioni di tonnellate, con il concreto rischio di tornare ai livelli registrati durante la pandemia. Un segnale che desta preoccupazione per il futuro della manutenzione stradale nazionale.
La rete stradale italiana: un patrimonio fragile
L’83% della rete stradale italiana è di competenza di province e comuni. Le criticità maggiori emergono proprio nei piccoli centri, il 70% dei quali conta meno di cinquemila abitanti. Tra finanziamenti insufficienti e difficoltà gestionali, la manutenzione diventa una sfida complessa. L’analisi della rete stradale nazionale conferma dunque un quadro problematico che, se non affrontato, potrebbe aggravarsi nei prossimi anni.
Asphaltica World 2025: una visione condivisa
Durante l’edizione 2025 di Asphaltica World è stato ribadito un messaggio chiave: «La sicurezza è un percorso corale che richiede visione, responsabilità e collaborazione tra istituzioni, gestori, imprese, università e associazioni».
Un richiamo a un impegno collettivo che appare particolarmente urgente. E a Teramo?
Il caso Teramo: la denuncia dei residenti
Un cittadino scrive alla redazione di Abruzzo Daily per denunciare una situazione definita “vergognosa” e non più sostenibile.
«Vi scrivo da contrada Mezzanotte per denunciare una situazione vergognosa non più sostenibile. Viviamo a un minuto da Teramo e, nonostante siano stati ultimati da mesi i lavori di messa in sicurezza e consolidamento del terreno, non abbiamo ancora un manto stradale asfaltato. Ogni giorno percorriamo una strada brecciata e polverosa, con buche che non ci permettono neanche di uscire di casa quando passano auto o mezzi pesanti. Immaginate il disagio di non poter nemmeno aprire le finestre di casa (più avanti insiste un'ottima azienda agricola e di mezzi ne passano parecchi). I metri di asfalto da fare sono irrisori e nel 2025 questa situazione, che va avanti da anni, non è più tollerabile. Siamo stanchi e vogliamo risposte concrete. Grazie per l’attenzione.»
Una testimonianza che riflette la frustrazione di chi attende da anni un intervento minimo ma fondamentale.
Le domande inevase
La redazione rilancia gli interrogativi: Che fine ha fatto il residuo dell’opera destinato all’asfalto? È stato presentato il rendiconto? Perché i cittadini devono arrivare alla denuncia per vedere garantito un diritto fondamentale?
Una situazione paradossale
Il messaggio dei residenti, si sottolinea, è così datato da poter sembrare una pergamena di alleanza tra romani, greci ed egiziani. Una provocazione che evidenzia la lentezza amministrativa. Ma i residenti di contrada Mezzanotte non sono certo “brutti, sporchi e cattivi”. Cosa avrebbe detto il grande Ettore Scola?
Identità, radici e diritto alla sicurezza
I cittadini della zona hanno scelto di investire in un’area splendida, affacciata su Teramo, custode di ricordi d’infanzia. Molti hanno ristrutturato le case dei genitori, mantenendo vive le proprie radici. Perché non proteggere questo sentimento? Perché negare un diritto basilare come quello alla sicurezza stradale?