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Il processo

Rigopiano, le richieste della difesa per le accuse ai dirigenti pubblici nell'appello bis

A Perugia richieste per D’Incecco, Antenucci e Giovani. In aula i familiari delle 29 vittime

La valanga a Rigopiano
La valanga a Rigopiano
di Redazione Pescara
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PERUGIA. Nuova giornata nel processo d’appello bis sulla tragedia dell’hotel Rigopiano, la valanga del 18 gennaio 2017 che causò 29 vittime. Nell’udienza di ieri, a Perugia, i difensori dei dirigenti e funzionari della Provincia di Pescara e della Regione Abruzzo hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti.

Il caso di Paolo D’Incecco

In mattinata gli avvocati Gianfranco Iadecola e Marco Spagnuolo hanno chiesto l’assoluzione per Paolo D’Incecco, all’epoca responsabile della viabilità provinciale. Per lui, tuttavia, il procuratore generale ha ribadito la richiesta di conferma della condanna a tre anni e quattro mesi emessa in primo grado.

Le posizioni di Antenucci e Giovani

Nel pomeriggio sono arrivate richieste analoghe per altri due dirigenti regionali: Vincenzo Antenucci, all’epoca alla guida del Servizio prevenzione rischi, difeso dall’avvocato Franco Colucci; Carlo Giovani, dirigente della Protezione civile regionale, assistito dall’avvocato Vincenzo Di Girolamo. Entrambi erano stati assolti nei primi due gradi di giudizio, ma per loro il procuratore ha ora chiesto una condanna a tre anni e dieci mesi.

La presenza dei familiari delle vittime

Anche ieri, come in ogni udienza del processo, in aula era presente una delegazione dei familiari delle vittime di Rigopiano, che continua a seguire passo dopo passo la vicenda giudiziaria.