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Lavoro

Avezzano, sorpresa alla Lfoundry: i sindacati hanno scoperto disparità di trattamento e annunciano azioni di protesta

La denuncia: in atto grave discriminazione ai danni dei lavoratori in somministrazione impiegati da più di dieci anni in fabbrica

La fabbrica
La fabbrica
di Redazione L'Aquila
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AVEZZANO. I sindacati Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil, che si occupano dei dipendenti in somministrazione, denunciano la grave discriminazione in atto ai danni dei lavoratori in somministrazione impiegati alla Lfoundry da più di 10 anni.

Nonostante gli accordi sottoscritti prevedano per la generalità dei dipendenti un ricorso agli ammortizzatori sociali (Cds firmato a novembre 2024) pari al 30% dell’orario lavorativo, l’azienda e le agenzie per il lavoro coinvolte «stanno applicando ai lavoratori in somministrazione una riduzione del 100% a partire dal primo gennaio 2026, lasciandoli di fatto a casa senza alcuna rotazione o equa ripartizione del carico di lavoro. Questo è quanto apprendiamo dall’ultimo ordine di servizio inviato lo scorso 23 dicembre quale augurio di Natale a tutti i lavoratori in somministrazione».

La discriminazione

Questa condotta viola apertamente il principio di parità di trattamento sancito dal Decreto legislativo 81/2015, il quale stabilisce che i lavoratori in somministrazione hanno diritto, a parità di mansioni, a condizioni economiche e normative non inferiori a quelle dei dipendenti diretti dell'utilizzatore.

«Siamo di fronte a un utilizzo distorto delle maestranze in somministrazione - dicono i sindacati -. Mentre i lavoratori diretti mantengono il 70% del proprio salario e della propria attività, i somministrati vengono penalizzati totalmente, trasformando la flessibilità in una vera e propria espulsione dal ciclo produttivo con forte perdita di redditività. Ricordiamo alla LFoundry che questi lavoratori somministrati, sono le persone che hanno tenuto aperta la fabbrica durante il covid, che hanno dimostrato negli anni un grado di disponibilità eccezionale nei confronti delle esigenze produttive. Che non meritano di essere trattati come lavoratori di serie B».

La richiesta dei sindacati

«Per questi motivi chiediamo - concludono Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil - l'immediato ripristino delle condizioni di equità e l'applicazione della percentuale del 30% di ammortizzatore anche per il personale somministrato, come stabilito per i colleghi diretti. In assenza di risposte concrete, verranno messe in atto tutte le azioni sindacali e di protesta utili a difendere la dignità delle persone che ogni giorno rappresentiamo».

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