La protesta
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di Jacopo Forcella

AGNONE. Tra poche ore Agnone sarà attraversata da un vero e proprio fiume di fuoco: un rito ancestrale che simboleggia purificazione, rigenerazione e protezione, bruciando il “male” dell’anno che si chiude per accogliere quello nuovo con auspici favorevoli. Rinasce così la Festa dei Fuochi Rituali del Molise, antica eredità delle popolazioni italiche.
La sfilata: 26 delegazioni da quattro regioni
Dalle 17, tra faglie, torce e ’ndocce, sfileranno 26 delegazioni provenienti dal Molise, dall’Abruzzo, dalla Toscana e dalla Puglia, per la quarta edizione dell’evento promosso dal Comune di Agnone. Un appuntamento nato per creare una rete tra territori e sostenere il percorso verso il riconoscimento Unesco dei Riti del Fuoco come patrimonio immateriale.
La rete dei Comuni del fuoco
Il percorso è iniziato nel 2021 con la firma di un protocollo tra Agnone e altri otto comuni. Da allora la rete si è ampliata anno dopo anno fino alle 26 realtà che sfileranno oggi. Tra i partecipanti molisani: Oratino, Montefalcone nel Sannio, Salcito, Civitanova del Sannio, Pietrabbondante, Pescopennataro, Roccavivara, Montelongo, Bagnoli del Trigno, Pietracatella, Acquaviva Collecroce, Sant’Angelo del Pesco, Montemitro e, naturalmente, Agnone.
Dall’Abruzzo arriveranno Collelongo, Tufillo, Fara Filiorum Petri, Perano, Atri e Sante Marie; dalla Toscana Badia Prataglia di Poppi, Pitigliano, Abbadia San Salvatore e Saturnia di Manciano; dalla Puglia Casalvecchio di Puglia.

Il sindaco Saia: una festa che unisce territori e culture
«L’intuizione è stata positiva – dichiara il sindaco Daniele Saia –. La Festa dei Fuochi ha portato turismo ad Agnone e ha creato un legame di fratellanza tra comunità diverse, tra tradizioni e culture differenti».
Il mese del fuoco continua
La Festa dei Fuochi apre ufficialmente il “mese del fuoco”: il prossimo appuntamento sarà il 13 dicembre con la tradizionale ’Ndocciata, uno degli eventi identitari più celebri del territorio.