Solidarietà
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di Paolo Renzetti

PESCARA. «È stata violata la privacy di questi bambini. Sono state pubblicate informazioni estremamente riservate, come quelle sulla scolarizzazione, sulle vaccinazioni o sullo stile di vita, che dovevano transitare all'interno di un fascicolo e non attraverso i media. Se fino ad ora si è sbagliato, è arrivato il momento di non sbagliare più».
Lo afferma l'avvocato Alessandra De Febis, Garante dell'infanzia e dell'Adolescenza della Regione Abruzzo, a proposito della vicenda della famiglia del bosco, ricordando che c'è la «Carta di Treviso« e che in caso di minori »la riservatezza viene prima del diritto di cronaca e di quello di critica«. De Febis sottolinea che potrebbero esserci dei danni per i bimbi: »Non possiamo pensare soltanto alla serenità odierna, ma dobbiamo ragionare anche a lungo termine - dice -. Con tutto ciò che è emerso, questi bimbi dovranno fare i conti anche nel futuro e si rischia che verranno giudicati non per quello che diventeranno, ma per quello che sono stati».
«Non bisognava parlare di vaccinazioni o di scolarizzazione, non bisognava entrare in casa e verificare quello stile di vita- aggiunge - perché nessuno di noi l'avrebbe fatto se si fosse trattato dei propri figli. Il mio è un richiamo alla responsabilità e a una maggiore attenzione - conclude De Febis - ma ci sono figure che possono intervenire e fare qualcosa».