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di Redazione L'Aquila

PESCARA. Il mercato del lavoro abruzzese continua a mostrare segnali di vitalità, con un incremento degli occupati superiore alla media nazionale. È quanto emerge dall’analisi del Centro Studi Cresa dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, che ha elaborato i dati Istat relativi al primo semestre dell’anno.
Le note positive
Secondo il report, l’Abruzzo registra un aumento degli occupati del 2%, a fronte dell’1,2% rilevato sul territorio nazionale. «Un risultato significativo per una regione che aveva faticato più di altre a uscire dalla crisi post-pandemica e che oggi conferma una ripresa solida», ha commentato l’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, elogiando il lavoro di approfondimento svolto dal Cresa.
Tra i dati più rilevanti, cresce l’occupazione nella fascia over 50, mentre gli inattivi diminuiscono in linea con la media italiana, anche se meno rispetto al resto del Mezzogiorno (-0,3% contro -1,1%). Si riduce in modo marcato anche il numero delle persone in cerca di lavoro, pari a un -15,4%, quasi il doppio del dato nazionale (-8%) e superiore al -8,7% registrato nelle regioni meridionali.
I tassi di attività (67,1%) e di occupazione (61,7%) risultano complessivamente in linea con la media italiana e nettamente migliori rispetto a quelli del Sud, mentre il tasso di disoccupazione si attesta al 7,8%: superiore al 6,6% nazionale ma molto più basso rispetto al 12,1% del Mezzogiorno.
Donne e giovani: le criticità
L’assessore Magnacca evidenzia tuttavia alcune criticità: «L’analisi del Cresa mette in luce fragilità persistenti nella condizione lavorativa femminile. Questa fotografia ci spinge a rafforzare le misure già avviate per ridurre il divario di genere e sostenere l’accesso delle donne al lavoro».
Le donne inattive sono infatti 172.900, pari al 66% del totale, in aumento di 2.600 unità rispetto al 2024 (+1,5%), mentre per gli uomini si registra una diminuzione del 3,6%. Questa dinamica contribuisce alla riduzione della forza lavoro femminile, che nel primo semestre 2025 scende a 228.000 unità (-3,1 mila; -1,3%). Le donne occupate sono 209.000, in crescita dello 0,7% su base annua, un incremento inferiore rispetto agli uomini (+3%) e distante sia dal dato nazionale (+1,4%) sia da quello del Sud e Isole (+2,2%).
Magnacca sottolinea anche le difficoltà del comparto giovanile: «Il mercato del lavoro tra i 15 e i 34 anni, pur collocandosi su valori vicini alla media italiana e migliori di quelli meridionali, continua a presentare ampi divari di genere, più marcati rispetto al resto del Paese e con un andamento particolarmente sfavorevole per le giovani donne».
Nel primo semestre del 2025, i nuovi rapporti di lavoro che hanno coinvolto gli under 30 in Abruzzo sono stati 35.600. La maggior parte è rappresentata da contratti a termine (40%), seguiti da stagionali (19%), intermittenti (18%), somministrazione (11%), mentre solo il 6% riguarda assunzioni a tempo indeterminato e il 6% contratti di apprendistato.