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Il fenomeno

Terremoto e illegalità: nel cratere sismico occupazioni senza fine - Il caso teramano

Le denunce presentate dagli enti proprietari e dai privati non hanno arginato il problema

Terremoto e illegalità: nel cratere sismico occupazioni senza fine - Il caso teramano
di Giancarlo Falconi
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TERAMO. In Italia il fenomeno delle case occupate abusivamente assume dimensioni rilevanti. Le stime parlano di circa 50.000 immobili occupati, tra edifici pubblici e privati, anche se una quantificazione precisa resta complessa. Le maggiori criticità si registrano nelle grandi città, dove le occupazioni riguardano sia alloggi popolari sia proprietà private. Una realtà spesso collegata alla crisi abitativa, ma che ha spinto il legislatore a intervenire con nuove misure normative.

Il quadro normativo e il nuovo reato penale

L’occupazione abusiva è configurata come reato penale. Con l’introduzione della Legge 80/2025, prevista dal Decreto Sicurezza, le sanzioni sono state inasprite: la pena può arrivare fino a sette anni di reclusione. La nuova normativa prevede pene comprese tra i due e i sette anni e introduce procedure accelerate per lo sgombero, con particolare attenzione ai casi che coinvolgono la prima casa.

Le difficoltà per i proprietari

I proprietari di immobili occupati possono sporgere denuncia alle forze dell’ordine o alla Procura della Repubblica. Tuttavia, nonostante le nuove disposizioni legislative, i tempi della giustizia restano spesso lunghi. Le procedure, pur rafforzate, non sempre garantiscono interventi immediati, lasciando irrisolte numerose situazioni.

Le cause strutturali del fenomeno

Alla base delle occupazioni abusive vi è la crisi abitativa, che in molte aree del Paese spinge famiglie in difficoltà a occupare immobili, pur senza che ciò possa giustificare l’illegalità. A questo si aggiunge la vulnerabilità del sistema: l’elevato numero di case sfitte, quasi dieci milioni secondo alcune fonti, e la complessità delle normative precedenti hanno contribuito a favorire la diffusione del fenomeno.

Il caso del cratere sismico dell’Italia Centrale

Nel cratere sismico dell’Italia Centrale, e in particolare nel territorio teramano, le occupazioni di appartamenti dichiarati non agibili dopo il terremoto risultano frequenti. Le denunce presentate dagli enti proprietari e dai privati non hanno arginato il problema, anche a causa dei controlli rallentati dalle procedure di sicurezza. Una sicurezza che, di fatto, viene garantita sul piano sociale agli occupanti, ma che viene negata ai legittimi proprietari degli immobili.

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