Ambiente
Riserva del Borsacchio, Roseto chiede il ripristino dei confini originari e l’ok al Pan
di Jacopo Forcella

TERAMO. Pubblichiamo, con un sentimento di orgoglio, restanza e resilienza, il messaggio diffuso dalla famiglia Antonini, che racconta il furto subito nella propria cantina di Ancarano in provincia di Teramo.
Da alcuni giorni, spiegano, il cuore della Tenuta Antonini è appesantito da quanto accaduto. Dopo aver atteso e sperato a lungo, la famiglia ha preso atto che le possibilità di recuperare quanto sottratto sono ormai venute meno. A pesare maggiormente, sottolineano, non è la perdita economica, ma il colpo inferto ai sacrifici e all’instancabile lavoro quotidiano dedicato alla terra e ai vini.
Una ferita che va oltre l’aspetto materiale e che colpisce la passione più profonda e lo spirito con cui, da sempre, viene portata avanti la tradizione della Tenuta. La famiglia chiarisce di non cercare compassione, ma di voler lanciare un messaggio a chi legge e, in particolare, a chi si è introdotto nella loro proprietà.
Pur nella sofferenza e nella profonda amarezza, la famiglia Antonini ribadisce che la loro terra insegna la resilienza. Proprio per questo, dopo il furto, affermano di essere ancora più convinti e determinati nel proseguire il proprio lavoro, certi che sacrifici e passione non potranno essere sottratti da nessuno. La storia della Tenuta Antonini, conclude la famiglia, continuerà ad essere scritta con orgoglio e amore, senza confini.