La polemica
Sfera Ebbasta in concerto a Teramo, si accende la polemica in Consiglio comunale
di Redazione Teramo

TERAMO. La normativa italiana, in particolare il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006), vieta in modo assoluto l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti su suolo, sottosuolo e nelle acque. Si tratta di una condotta gravemente lesiva dell’ambiente e della salute pubblica, punita con sanzioni amministrative molto elevate e, nei casi più gravi o quando coinvolge imprese, con sanzioni penali (arresto e ammenda).
Le recenti modifiche legislative – tra cui la Legge 137/2023 e il Decreto-Legge 116/2025 – hanno ulteriormente inasprito le pene, trasformando alcuni illeciti amministrativi in veri e propri reati e introducendo misure accessorie come la sospensione della patente in caso di utilizzo di veicoli per l’abbandono dei rifiuti.
Principali norme violate
Art. 192 – Divieto di abbandono dei rifiutiVieta l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nelle acque. Impone al responsabile la rimozione dei rifiuti e il ripristino dei luoghi; in caso di inottemperanza, il Comune interviene d’ufficio, rivalendosi poi sui responsabili per il recupero dei costi.
Art. 255 – Abbandono di rifiuti non pericolosiPrevede ammende elevate (indicativamente da 1.500 a 18.000 euro). Dal 2023 è stata introdotta anche la sospensione della patente se il reato è commesso mediante veicolo.
Art. 256 – Rifiuti pericolosi e attività d’impresa
Carapollo, una discarica a cielo aperto
Ieri il reportage di un nostro amico runner, da tempo impegnato nel denunciare lo stato di abbandono del territorio, ha documentato una situazione indegna nella zona di Carapollo, a Teramo.
Le immagini – che costituiranno la base di un prossimo dossier giornalistico – mostrano:
Si tratta di reati ambientali che si ripetono quotidianamente, in una sfida continua all’Ufficio Ambiente del Comune e all’assessora Graziella Cordone, che a questo punto sarà inevitabilmente chiamata a richiedere maggiori risorse per contrastare un fenomeno che rappresenta un attacco diretto alla salute pubblica.
Il paradosso è che tutto ciò avviene a ridosso di una delle entrate dell’inceneritore di Carapollo, sede operativa della Teramo Ambiente. Incredibile, ma vero.