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Edilizia

Pescara, studio Ance sul bacino Aterno-Pescara: nuovi dati per sbloccare i cantieri fermi

La nuova rilevazione mira a fornire uno strumento più preciso e realistico per influenzare una revisione delle classi di pericolo del Psd

Un momento della presentazione del progetto
Un momento della presentazione del progetto
di Bruno D'Alfonso
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PESCARA. Presentato nella sede pescarese di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico un importante studio tecnico sul bacino idrografico Aterno-Pescara, frutto di un ingente investimento nel settore edilizio delle sedi Ance di Chieti e Pescara per sopperire ai sempre più frequenti blocchi dei cantieri del territorio.

La riqualificazione edilizia di Pescara, infatti, che ha risentito molto di questo fenomeno, può beneficiare ora di questa iniziativa delle associazioni dei costruttori edili realizzata con tecnologia Mobile Mapping ad altissima risoluzione sul Piano Stralcio Difesa dalle Alluvioni (PSDA). L’investimento di Ance nella ricerca e realizzazione dello studio, nasce in risposta alle recenti modifiche introdotte dal decreto del segretario generale n. 145/2025 dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell'appennino Centrale, che hanno determinato un impatto significativo sulle attività edilizie e infrastrutturali del territorio di Pescara con il blocco improvviso di numerosi lavori di edilizia civile e industriale.

Quello che è venuto fuori dallo studio, invero, sono significative discrepanze tra la quota altimetrica del suolo rilevata e quella presente nei dati LiDAR del 2016, cioè la tecnologia di rilevamento a distanza che utilizza impulsi laser per misurare le distanze e creare mappe tridimensionali dettagliate di un ambiente, che risulterebbe inadeguato per una valutazione accurata del rischio idraulico perché non registra elementi cruciali come muri, marciapiedi e cordoli, i quali influenzano il percorso delle acque in caso di esondazione.

La nuova rilevazione mira, quindi, a fornire uno strumento più preciso e realistico per influenzare una revisione delle classi di pericolo del PSDA. L'obiettivo ultimo è spingere verso un piano che consenta misure concrete di messa in sicurezza degli edifici, anziché limitarsi a preservare situazioni abitative preesistenti e potenzialmente pericolose in aree a rischio.

Con questa iniziativa, Ance Chieti Pescara ha inteso fornire un contributo propositivo e costruttivo, mettendo a disposizione della Regione Abruzzo, dei Comuni, delle imprese e dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale uno strumento basato su dati oggettivi, aggiornati e di elevata attendibilità.

Francesco Gravina, vice presidente di Ance Chieti Pescara, ha così commentato i rilievi tecnici effettuati: «Le recenti modifiche al PSDA hanno provocato di fatto un improvviso blocco di numerosi cantieri provocando grande apprensione nei nostri associati. A questa problematica Ance Chieti-Pescara ha voluto rispondere dando un suo contributo propositivo cercando di fornire uno strumento utile, atto a favorire un maggior approfondimento dei dati relativi al territorio di Pescara, con l'auspicio che si possa giungere ad uno scenario che possa consentire di proseguire con le attività di riqualificazione edilizia nel rispetto della prioritaria sicurezza del nostro territorio».

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