Le indagini
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di Pino Veri

AVEZZANO. «Avezzano non rievoca il proprio passato: lo attraversa. Con ”Avezzano che fu” la memoria storica esce dai libri, dalle fotografie ingiallite, dai racconti tramandati, e diventa esperienza diretta, immersiva, condivisa». Con questo documento l’Amministrazione annuncia un progetto che ricostruisce non solo spazi e architetture, ma anche il legame profondo tra la città di oggi e quella cancellata dal terremoto del 1915.
L’iniziativa che partì con la collaborazione dell’ex sottosegretario di Stato Gianni Letta a proposito della vecchia basilica di San Bartolomeo è promossa dal Rotary Club di Avezzano in collaborazione con il Comune di Avezzano, «con lo sviluppo tecnologico affidato ad Ambiens VR, ed è il frutto di un percorso di dialogo e condivisione istituzionale, illustrato anche nel corso della recente visita del Rotary a Palazzo di Città, alla presenza del sindaco Gianni Di Pangrazio e del Governatore del Distretto Rotary 2090, Roberto Calai. Un momento che ha sancito una visione comune: innovare, senza perdere la memoria».
Il primo appuntamento è in programma il 22 dicembre, dalle 18 all’Aia dei Musei. Spiega il Comune: «Qui i visitatori, grazie a un visore di realtà virtuale, potranno immergersi nell’Avezzano storica, camminare tra le sue strade, osservare da vicino edifici e spazi simbolici com’erano prima del sisma: dal Castello Orsini alla Collegiata di San Bartolomeo, dal Parco Torlonia alle architetture del centro cittadino. Accanto all’esperienza immersiva, una mappa interattiva consentirà di esplorare l’intera città attraverso una proiezione dinamica che restituisce la complessità dell’antico tessuto urbano.
Il secondo momento, dal forte valore simbolico e civile, è previsto il 13 gennaio, dalle 11, in piazza San Bartolomeo, in occasione dell’anniversario del terremoto. Grazie a un QR Code posizionato in piazza, sarà possibile visualizzare sul proprio smartphone la ricostruzione della storica Piazza San Bartolomeo, osservando come si presentava prima della distruzione».
Un gesto semplice ma potente: stare nello stesso luogo e vedere sovrapporsi passato e presente. «Lo abbiamo chiamato “Avezzano che fu” perché non è un’operazione nostalgica, ma un progetto di restituzione», spiega il presidente del Rotary Club di Avezzano, Gino Belisari. Un progetto che si inserisce pienamente nel percorso di valorizzazione dell’Avezzano storica avviato dall’amministrazione comunale. «In occasione dell’anniversario del sisma», sottolinea l’assessore Alessandro Pierleoni, «sarà possibile tornare idealmente a passeggiare nella storica Piazza San Bartolomeo. È un’iniziativa che rafforza il lavoro di riqualificazione urbana, architettonica e archeologica dell’Avezzano vecchia e che restituisce senso e profondità ai luoghi della nostra città».